25 novembre ore 18:00 - 19:15
In tempi obbligatoriamente celeri il lavoro da casa è diventato necessario per la business continuity, nonché tema fondamentale per la governance dell’impresa attorno a cui ripensare i modelli organizzativi per costruire strategie di sviluppo per la ripresa. Adattarsi a questa nuova normalità in maniera rapida ed efficace diventa un’opportunità sia per le organizzazioni sia per i dipendenti, ma deve essere ben pianificata e consolidarsi nel tempo.
L’emergenza sanitaria ha costituito un radicale punto di svolta per lo Smart Working in quanto si è rilevato una soluzione, forse l’unica possibile, per conciliare le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria con la necessità di assicurare la continuità del business. Il cambiamento è stato importante per tutti portando con sé alcune criticità tipiche del telelavoro, come senso di isolamento, difficoltà a disconnettersi e a mantenere un equilibrio tra vita privata e professionale.
Al netto di questo queste forzature, tuttavia, l’applicazione dello Smart Working in emergenza ha non soltanto il merito di avere ridotto i danni economici e sanitari della pandemia, ma di aver abbattuto barriere e pregiudizi segnando un punto irreversibile di svolta nell’organizzazione del lavoro.