25 novembre ore 14:00 - 15:15
Il Coronavirus ha causato, tra i tanti aspetti negativi, una formidabile onda d’urto tecnologica nel Paese e sta rappresentando un’opportunità in quanto fattore di rottura per l’Italia verso una nuova consapevolezza digitale.
C'è stato infatti un forte impulso a una diffusione pervasiva degli strumenti di comunicazione digitale al servizio della vita lavorativa (soprattutto per i non Millennials e per quelle realtà ancora riluttanti alla tecnologia).
Nel corso di poche settimane e addirittura, in alcuni casi, di pochi giorni molti enti e aziende hanno dovuto fare i conti con questo ritardo “evolutivo” e colmare il gap che li avrebbe fatti estinguere o avrebbe causato danni socio-economici maggiori rispetto a quelli che stiamo realmente sperimentando.
Tuttavia, la trasformazione digitale è stata in molti casi solo apparente. Un cambiamento che rimane ancora lontano, in quanto una vera digitalizzazione estremizza presupposti e finalità e riguarda un'organizzazione nel suo complesso, non la mera semplificazione di un processo; presuppone un ripensamento profondo del modo in cui quella stessa organizzazione opera nel suo insieme. Cambiano le esigenze e le aspettative e le aziende devono essere in grado di soddisfarle. Sarà necessario adattarsi e cercare di procedere rapidamente e senza farsi prendere dal panico, cercando con forza di tenere un atteggiamento proattivo più che unicamente reattivo.